SCOOTER RALLY TOSCANO

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Prologo

Nel mese di Marzo, Giuliano, il fidato meccanico delle Vespe, propone a me e Lorenzo un viaggio in Vespa all'Elba verso la fine di Aprile. La nuova GTR di Lorenzo non è ancora pronta, ma decidiamo di andare comunque, in 2 sulla mia Vespa.
Inizialmente era solo un'idea da concretizzare nel mese o poco più che ci separava dal viaggio, ma alla fine siamo riusciti ad organizzare al meglio quello che sarà poi stato un tour bellissimo.
L'idea iniziale era di raggiungere l'Isola d'Elba in una sola giornata, e poi di iscriversi al raduno "Mod's" che si sarebbe svolto nei giorni del ponte del 25 Aprile, per poi ritornare sempre in tappa unica; verso l'inizio di Aprile il gruppo è formato: io e Lorenzo sulla mia Vespa, Fausto su una GS 160, Giuliano e la figlia Mara sulla 180 Rally, Stefano (figlio di Giuliano) sulla 50N, Maury sul PX. Anna e Monica (rispettivamente le mogli di Giuliano e Fausto) ci seguiranno in auto con bagagli e ricambi. Altri 4 parteciperanno al giro, ma avendo Vespe nuove prenderanno l'autostrada per conto loro.
Fissiamo un incontro qualche settimana prima per definire i dettagli del viaggio e per recuperare le magliette offerte dal cumune di Roppolo, appositamente stampate per il nostro tour.
La partenza è fissata per giovedì 24 Aprile alle 6:00 del mattino dalla piazza del comune di Roppolo.


24/04/2008 Piverone-Isola d'Elba: 450 Km

Cartina 1° giorno

Dopo una notte passata praticamente insonne, arriva l'ora della partenza: un caffè doppio e corro a prendere Lorenzo per poi dirigerci verso Roppolo, dove incontreremo gli altri componenti del gruppo per partire.
E' ancora buio, ma approfittiamo per fare una foto di gruppo nella piazza del paese.


La partenza

Foto di gruppo prima di partire


Poco dopo le 6 partiamo in fila indiana, direzione Vercelli; la mattina è fresca, ma sono attrezzato con pantaloni del pigiama sotto i jeans, pile, giubbotto, guanti e sotto casco, quindi non soffrirò troppo il freddo.
Arrivati all'altezza di Santhià i 4 con le vespe nuove ci salutano deviando verso l'ingresso in autostrada, ci rivedremo il giorno dopo all'Elba.
Fino a Vercelli la strada è praticamente sempre dritta e abbastanza noiosa, ma, ripensandoci, meglio così almeno mi riprendo dalla nottata!
In testa al gruppo abbiamo sempre Fausto col suo GS, che mantiene sempre e fedelmente i 60 Km/h, in modo che io e Lorenzo sulla mia vecchietta, e Stefano sulla sua Vespa di cilindrata minore, riusciamo a star dietro al gruppo.
La zona intorno a Casale Monferrato è un po' meglio, i rettilinei si riducono, e il panorama è certamente migiore rispetto alle infinite risaie del vercellese. Superiamo Alessandria, e raggiungiamo, nella zona di Novi Ligure, un conoscente di Fausto che proseguirà il viaggio con noi fino in Toscana: è un tipo stranissimo con un PX elaborato e pieno di accessori, che quando guida sembra saltare sulla moto...

Per la strada

Per la strada: Io-Lorenzo e Giuliano


Ci fermiamo tutti presso un distributore per mettere miscela nei serbatoi, visto che di li a poco sarebbe iniziato il Passo dei Giovi, assolutamente privo di benzinai, che ci avrebbe portati in Liguria.
Ripartiamo poco dopo, e iniziano le salite del Passo: la strada si fa più bella, e ci divertiamo nello scalare le marce prima di ogni tornante. Verso le 14 arriviamo nella zona di Chiavari, dove facciamo una sosta per uno spuntino con focaccia ligure; ripartiamo costeggiando il mare, in direzione Sestri Levante. Qui dovremo affrontare un altro passo, il Bracco, che collega Sestri a La Spezia: di nuovo salite con curvoni e discese fino alla fine!
Raggiungiamo finalmente La Spezia: d'ora in poi seguiremo la porzione di Via Aurelia che costeggia il mare fino a Piombino: le curve diminuiscono, ma passiamo dentro ai classici paesini dell'ultima parte di costa Ligure e della costa toscana, fino a raggiungere Marina di Massa per un altro spuntino.

Sosta

Sosta a Marina di Massa


Da qui in avanti lascerò la guida della mia Vespa a Lorenzo, perchè gli effetti della notte insonne iniziano a farsi sentire. L'amico di Fausto ci lascia qui, continuerà il viaggio con altri amici; ripartiamo anche noi, per fermarci pochi chilometri dopo: Stefano, salendo su un marciapiede, spacca il collettore della marmitta! In uno spiazzo sul lato della strada Giuliano si mette al lavoro per riparare il danno (fortuna che aveva un paio di collettori di ricambio!).

Giuliano all'opera

Giuliano all'opera


Si riparte, ma siamo in ritardo rispetto alla tabella di marcia: sono le 16 passate, e alle 20:30 partirà il traghetto per Portoferraio! Superiamo Pisa, e da qui in poi iniziamo a sbagliare strade a causa di alcuni lavori sul tratto che porta a Livorno. Passando davanti a Camp Darby (la gigantesca base militare americana fuori Livorno) ci tranquilliziamo, perchè da qui in avanti conosco abbastanza la strada, viste le origini livornesi.
Superiamo Livorno abbastanza facilmente, e continuiamo sempre lungo il mare: questa porzione di costa è davvero bellissima, soprattutto la zona di Calafuria, dove sono presenti particolari scogliere lavorate dall'azione del vento e del mare.
Proseguiamo in direzione Piombino senza effettuare ulteriori soste lunghe visto soprattutto la mancanza di tempo a disposizione; passiamo da San Vincenzo, per raggiungere finalmente il porto di Piombino: troppo tardi, il traghetto delle 20:30 è già partito (Anna e Monica sono riuscite ad imbarcarsi in tempo con la macchina), ma non abbiamo problemi a prendere quello delle 21:30.

In nave

In nave


Il porto brulica di Vespe e Lambrettoni elaborati, pronti per il raduno della domenica. Ci imbarchiamo esausti e nel giro di un'oretta raggiungiamo Portoferraio: solo più una decina di minuti di viaggio e arriviamo nella casetta affittata per l'occasione da un amico di Fausto e Monica. Ci accampiamo alla buona tutti e 9 in un'unico stanzone, completamente ricoperto di reti e materassi!
Sono ormai le 23:00, mangiamo una pizza da asporto alla veloce e ci tuffiamo senza convenevoli nei letti, per dormire fino a tarda ora della mattina successiva...


25/04/2008 Isola d'Elba: 90 Km

Cartina 2° giorno

Ci svegliamo la mattina del 25 alle 10 passate, e con calma facciamo colazione sul terrazzo esterno della casa, che domina gran parte della valle sottostante Capoliveri; l'aria è abbastanza calda per la fine di Aprile, e il tempo è ottimo: ci si prospettano spettacolari giri in Vespa.
Verso l'ora di pranzo raggiungiamo la base del raduno sulla spiaggia di Morcone, piccola località oltre Capoliveri. Gli spiazzi sono pieni di Vespe e Lambrette parcheggiate, molte restaurate "ad hoc", altre elaborate al limite dell'immaginabile! Ci iscriviamo subito al raduno del giorno successivo, e ci mettiamo sulla spiaggia a fare uno spuntino.


Area del raduno

Area del raduno


Dopo aver girullato tra Vespe e Lambrette decidiamo di girarci la parte dell'isola che non è prevista nel percorso del giorno successivo. La strada principale è una sola, che percorre praticamente tutta la costa dell'Elba: noi la gireremo in senso antiorario nella parte occidentale.
L'isola sembra fatta apposta per essere girata in Vespa: strade non troppo grosse, con curve e un panorama bellissimo sul mare da una parte, e sulla collina dall'altra.
Ci fermiamo vicino ad una scogliera particolarmente bella. Facciamo qualche foto, il mare è davvero limpido e la gente è pochissima perchè non ancora caldo da farci il bagno.


scogliera

Le bellissime scogliere sul mare


Proseguiamo fino a Sant'Andrea, piccolo paesino sulla punta nord-occidentale dell'isola. Qui troviamo un bar sul mare, e ci mangiamo le classiche focaccine toscane con pecorino e salame, ottime! Un veloce giro sugli scogli a pelo sull'acqua, e ripartiamo scendendo nella parte meridionale dell'isola, seguendo la direzione per Capoliveri.
Viaggiamo ancora nel classico panorama mediterraneo costituito principalmente da conifere e arbusti sul mare, fino a raggiungere uno spiazzo sul mare: qualche altra foto e si riparte.

panorama

Panorama sulla parte meridionale dell'isola


Raggiungiamo infine la casetta affittata per questi giorni. Saranno circa le 19: dopo una lavata e un po' di riposo ci spostiamo a Porto Azzuro, altro centro abitato di particolare importanza sull'isola, alla ricerca di un posticino per cenare, ovviamente con pesce!
Troviamo un ristorante sul porto con una buon rapporto qualità-prezzo, e decidiamo di entrare. Io prendo carpaccio di pesce come antipasto, e un piatto di linguine all'astice come primo: non ci pentiamo assolutamente della scelta fatta poco prima!


Al ristorante

Nel ristorante


Finita la cena facciamo un giretto sul lungo mare, ma decidiamo di recarci a Capoliveri; parcheggiamo le Vespe all'ingresso del paese, e continuiamo nel centro a piedi: è pienissimo di altri vespisti per le strade!
Verso mezzanotte torniamo verso casa e ci mettiamo subito a dormire...



26/04/2008 Isola d'Elba: 25 Km

Cartina 3° giorno

Dormiamo abbondantemente anche la mattina del 26, visto che il giro panoramico in Vespa organizzato per il pomeriggio, partirà intorno alle 15.
Con calma ci prepariamo, e verso l'ora di pranzo raggiungiamo il fulcro del raduno, sulla spiaggia di Morcone: ovviamente l'area pullula abbondantemente di Vespe e Lambrette. Pranziamo sulla spiaggia, e giriamo tra le bancarelle di gadgets e ricambi, aspettando l'ora della partenza.
Per evitare di rimanere imbottigliati nello "sciame" di Vespe che partiranno tutte assieme per il giro turistico, decidiamo di salire un po' prima nella piazza di Capoliveri, e di immetterci nel giro un po' dopo. Qui abbiamo ancora tempo per fare qualche foto di gruppo.


Foto di gruppo a Capoliveri

Foto di gruppo a Capoliveri


Partenza del giro turistico

Partenza del giro turistico


Lasciamo passare qualche centinaio di Vespe e Lambrette, per poi infilarci anche noi nella strada. Si vedono solo moto, niente automobili, e molta gente curiosa che guarda passare oltre 800 mezzi d'epoca per le strade tortuose dell'isola.
La meta del giro è Cavo, piccolo centro sulla punta nord-est dell'Elba. Attraversiamo numerosi paesi, tra cui Porto Azzurro, e molta macchia mediterranea; ci sono Vespe che sfrecciano a destra e sinistra, e Lambrettoni elaborati che emettono un rombo pazzesco.
Dopo un'oretta raggiungiamo Cavo, e parcheggiamo le Vespe dove possibile: tutto il lungo mare è cosparso di scooter!
Qui, un bar sul porticciolo ha allestito un rinfresco per l'occasione: insalatone di riso, svariati tipi di pasta, stuzzichini d'ogni tipo e aperitivi.
Dopo una sostanziosa merenda io e Lorenzo giriamo un po' nel piccolo porticciolo di Cavo, dal quale si vede un bellissimo panorama; incontriamo anche qualche vespista sardo, munito di scorte per la sopravvivenza di birra Ichnusa!
Dopo un paio d'ore decidiamo di ritornare verso casa: qui ci diamo una lavata, per poi ritornare verso Porto Azzurro per la cena: ristoranti e pizzerie sono pienissimi, allora decidiamo di tornare nel ristorante della sera prima. Qui c'è posto, e visto che ci eravamo trovati bene, ceniamo di nuovo qui, ovviamente a base di buon pesce.
Non facciamo tardi, in quanto il mattino dopo alle 7.30 abbiamo il traghetto per Piombino, seguito dal viaggio per il ritorno a casa.


27/04/2008 Isola d'Elba-Piverone: 450 Km

Cartina 4° giorno

Ci svegliamo alle 6.00 del 27 mattino, per preparare velocemente i bagagli e raggiungere Porto Ferraio.
Fa abbastanza fresco, ma abbiamo solo 15 minuti di viaggio per arrivare al porto; abbiamo ancora un po' di tempo prima che il traghetto inizi ad imbarcare, così facciamo colazione in un bar nei dintorni. Poco dopo saliamo sulla nave, posteggiamo le Vespe sui lati e saliamo nell'area passeggeri; facciamo due passi sul ponte del traghetto visto che la mattinata inizia a farsi più tiepida.


Sul traghetto

Sul traghetto


Il tragitto in nave dura circa un'oretta, ed è subito ora di tornare in sella alla Vespa, per iniziare a macinare i 450 Km che distano da casa.
Subito fuori Piombino ci fermiamo presso un distributore, per riempire il serbatoio di miscela, ma ripartiamo subito. Attraversiamo una serie di paesini della provincia di Livorno (San Vincenzo, Donoratico, Cecina, Rosignano Solvay), per poi raggiungere la bellissima strada che scorre lungo le scogliere sul mare.
Prima dell'ora di pranzo attraversiamo Livorno per poi entrare nella provincia di Pisa: qui facciamo una piccola sosta presso un bar frequentato per lo più da camionisti. Ripartiamo subito, continuando a percorrere l'Aurelia, per rimanere bloccati nel traffico nella zona di Viareggio a causa di una gara ciclistica: qui perdiamo un po' di tempo, ma nulla di tragico.
Arrivati a Marina di Carrara decidiamo che è ora di fermarsi a mangiare: raggiungiamo una pizzeria al taglio e ci sfamiamo come si deve; due passi, una foto, e si riparte in direzione La Spezia.


Sosta a Marina di Carrara

Sosta a Marina di Carrara


Giunti a La Spezia inizia la salita del Passo del Bracco, che ci porterà a Sestri Levante; come all'andata, la strada è molto suggestiva: ricca di curve, paesaggi sul mare e colline.
Terminato il Passo ci dirigiamo in direzione Chiavari: da qui ci spostiamo verso l'entroterra, superiamo il Passo dei Giovi e raggiungiamo il Piemonte. Passiamo da Ronco Scrivia, Serravalle Scrivia, Novi Ligure. Giunti nelle vicinanze di Alessandria, ci fermiamo per una pausa e per mettere miscela nei serbatoi; quando facciamo per ripartire, il PX di Maury sembra morto: Giuliano diagnostica un possibile grippaggio (che si dimostrerà poi reale). Non c'e' nulla da fare, la Vespa non può proseguire, oltretutto inizia a fare buio. Per fortuna un gentile signore si rende disponibile per ospitarla fino all'indomani, quando Maury tornerà a caricarla su un furgone.
Ripartiamo dunque con una Vespa in meno, attraversiamo Casale Monferrato, Vercelli e poi Santhià. Due compagni di viaggio ci salutano prima poichè sono arrivati a destinazione, noi proseguiamo ancora fino al piazzale dell'officina di Giuliano a Roppolo: siamo tutti stanchissimi, sono le 23 passate, e non vediamo l'ora di farci una bella doccia, andare a dormire e mettere in garage le Vespe per un po'.
Ci salutiamo, io porto a casa Lorenzo ed entro in casa mia alle 23.30 stanchissimo, ma contento dell'esperienza vissuta e della resistenza della Vespa, che non ha mai dato segni di cedere lungo tutto il tragitto.



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