Il processo di crescita continua: nel 1969 viene acquisita Gilera, la celebre casa motociclistica di Arcore, motivo di vanto per la tecnologia e capacità italiana nel settore delle moto. Dal primo modello (la VT 317) del 1909 la scalata di Gilera al mercato delle motociclette giunge attraverso una serie infinita di successi fino al secondo dopoguerra e agli anni ’60, quando entra in una difficile fase aziendale. Spetta a Piaggio, guidata allora da Umberto Agnelli, acquisire il marchio, rilanciare Gilera. Da allora Gilera riprende a registrare importanti successi in termini di produzione e di traguardi nelle competizioni più importanti nazionali ed internazionali. Del resto l’abbinamento Piaggio Gilera conduce nel 1972 ad una felice fase di crescita di Gilera, anche nel segmento dei 50 cc, quando da quell’anno inizia la produzione di moto a due tempi, a distribuzione tradizionale, antesignano di una lunga storia di successi fino al DNA, quindi ai nuovi modelli che è possibile vedere nel museo, simbolo concreto di collegamento tra passato e presente, tra presente e futuro.
La fase espansiva di Piaggio supera i difficili anni 70: azienda monosettoriale registra fasi di espansione e di crisi, com’è naturale nell’andamento di lungo periodo, ma nei momenti critici sa trovare sempre la capacità di reazione nell’insieme di innovazione e creatività, nella mescolanza tra competenze tecniche individuali di primissimo ordine e apertura alle innovazioni. Ognuno fa la sua parte: dalla proprietà al management, dagli operai ai tecnici. Anche negli anni più bui la forza di reazione si manifesta o diversificando, come accade nel 1970 con la costruzione del “trattorino” o attraverso il lancio di nuovi prodotti nel segmento degli scooter e dei motocarri, come nel 1977 con la nascita di un prodotto di grande successo, la Vespa PX di cui ne verranno prodotte 6 milioni di esemplari e che ancora resta uno dei modelli più desiderati.