La storia si avvicina rapidamente alla seconda guerra mondiale. Nell’azienda Piaggio succedono molti eventi importanti. Nel 1934 – per la prima volta – compare in assemblea della società Elena Odero, moglie di Rinaldo, con il suo pacchetto di 300 azioni. Due anni dopo gli azionisti non saranno più solo Rinaldo ed Elena Piaggio e Attilio Odero, ma nell’assemblea del 1936 partecipano come azionisti i figli ed i generi di Rinaldo e cioè: Hilda Piaggio Schiaffino, Giorgina Piaggio Marsano, Carmen Piaggio Vianson, Rinalda Piaggio (Roasenda) ed i due figli maschi Enrico ed Armando.
La crisi è completamente superata e quando il senatore Rinaldo Piaggio scompare nel 1938 (15 gennaio) la produzione supera il valore di 160 milioni di lire dell’epoca negli impianti dei quattro modernissimi insediamenti, in Liguria e in Toscana. Il capitale sociale passa da 22,5 milioni nel marzo 1938 a 52,5 nel novembre dello stesso anno. Spontaneamente i due figli maschi si dividono le competenze definite dalla opportuna delibera da C.d.a.: Enrico ha la responsabilità degli stabilimenti toscani di Pisa e Pontedera, Armando quelli liguri di Sestri e Finale Ligure.
Continua la fase espansiva ed arrivano i risultati di alto livello tecnologico sia nella produzione motoristica che aeronautica: tra il 1937 ed il 1939 sono raggiunti 21 primati nei motori stellari Piaggio, tra i quali il primato in altezza (17.083 metri) conseguito dal motore a pistoni PXI montato su velivolo Caproni 161, pilotato da colonnello Mario Pezzi.
Sono gli anni in cui Piaggio costruisce non solo treni, arredamento navale, motori aeronautici, aerei, ma costruisce anche autocarri, tramways, autobus, funicolari, serramenti in alluminio, raggiungendo spesso l’eccellenza, come nel caso dei primati conquistati o nel caso della costruzione del famoso aereo P108.
In quegli anni l’Italia di Mussolini espande i confini nazionali nelle colonie d’Africa e alcune tra le maggiori imprese si insediano nei territori d’oltremare. Piaggio partecipa all’affermazione dell’Italia e aggiunge insediamenti produttivi nelle colonie ad Addis Abeba e Gura, per le riparazioni e costruzioni aeronautiche nelle Officine Meccaniche Africa Orientale (OMAO). E’una pagina di storia particolare per i problemi, e per le ricadute economiche e sociali: una pagina scritta da Enrico Piaggio, dai suoi ingegneri e tecnici.