La Grande Guerra innalza la domanda nel comparto delle costruzioni dei mezzi di trasporto tradizionali, come navi e treni, e al tempo stesso apre una nuova rivoluzionaria frontiera: l’aeronautica. Rinaldo non si fa trovare impreparato: nel 1915 gli esperti ebanisti di Sestri e di Finale si cimentano nella costruzione di ali e carlinghe per i nuovi aerei. E’ il 1917 la data che segna l’ingresso deciso della Piaggio nel comparto aeronautico. Alla ricerca di nuovi spazi, Rinaldo, rileva un’azienda aeronautica di Pisa. Inizia così l’insediamento di Piaggio in Toscana e si apre una nuova pagina nella storia dell’impresa e nella storia di una regione particolarmente significativa per la civiltà, la cultura e la società economica italiana e mondiale.
In quegli anni Pisa è sede di uno dei primi aeroporti d’Italia (“Arturo dell’Oro”); qui è nata la Società di navigazione Antoni (dal nome dei F.lli Antoni costruttori aeronautici), qui nasce la Società anonima Costruzioni Aeronautiche, poi CMASA, originata da un gruppo di imprenditori piemontesi - tra i quali Giovanni Agnelli - liguri e toscani e di cui Rinaldo Piaggio sarà Vicepresidente per molti anni.
La Piaggio ha ora tre sedi e si colloca autorevolmente tra le grandi imprese nazionali per dimensione, numero di addetti, volume produttivo e valore del fatturato.
La fine della Prima guerra mondiale segna pesantemente lo sviluppo economico e gli anni di riconversione dall’economia bellica all’economia di pace appaiono in tutta la loro drammaticità. La Piaggio però non sembra particolarmente colpita o almeno lo è in misura molto inferiore rispetto ad altre imprese del settore meccanico. La diversificazione della produzione nei differenti settori di mobilità mette l’impegno di Piaggio al riparo dalle pesanti crisi postbelliche, ma l’incertezza del momento convince Rinaldo a cercare un socio finanziariamente solido e con elevate competenze nella finanza e nella gestione aziendale. Nel 1920 l’azienda Piaggio & Compagno (dove dal 1895 il “Compagno” era Nicolò Odero) viene sciolta e costituita la Società Anonima Piaggio & C. con la nomina a presidente del nuovo socio Attilio Odero, stella di prima grandezza tra i protagonisti dell’affermazione industriale e finanziaria di questo nostro Paese.
Sono anni febbrili in un Paese lacerato dalle conseguenze della guerra e che vive un clima politico, economico e sociale di grande complessità. Rinaldo e Attilio Odero registrano una nuova fase di espansione impostata sulla ricerca dei migliori tecnici del momento e nella modernizzazione degli impianti liguri e toscani per le costruzioni aeronautiche, ferroviarie e per l’allestimento delle navi. Nel 1923 il progetto intende acquisire nuovi tecnici aeronautici e tra questi Giovanni Pegna, valentissimo progettista, ingegnere aeronautico, socio dello stabilimento Pegna – Bonmartini. Le trattative con Pegna vanno per le lunghe e Bonmartini non intende cedere l’uomo di punta della produzione aeronautica dei suoi stabilimenti. Rinaldo verificando la difficoltà delle trattative ad un certo punto rompe gli indugi e acquista per la somma di un milione e settecento mila lire dell’epoca l’intero stabilimento Bonmartini, con tutto quello che c’è dentro, compresi tecnici, maestranze e commesse (apparecchi tipo rondine).
L’obiettivo di acquisire le competenze di Pegna è raggiunto e il primo risultato tangibile è la produzione del monoplano da caccia P2 (Piaggio 2), aereo che inizia una lunga fase di produzione in successive realizzazioni con punte di eccellenza, come per il P7 – Idroplano Piaggio da corsa – e per il quadrimotore P 108, l’ultimo grande aereo dei costruttori italiani prima della seconda Guerra Mondiale.