Erano i primi anni '70 quando l'interesse per le Vespa d'Epoca cominciava a trasformarsi in collezionismo vero e proprio. Eppure pensare che la Vespa potesse diventare un oggetto da collezionare allora sembrava davvero strano. Più di quindici milioni di esemplari prodotti in poco più di cinquant'anni, insomma un mezzo di trasporto "nazional-popolare" molto diffuso.
"Le Vespa sono tutte uguali" si sentiva dire, eppure negli anni '70 migliaia di Vespa continuavano ad invadere il mercato, tutte diverse, tutte caratterizzate da qualche popolarità. "Vespa" era già sinonimo di scooter e, siccome le Vespa erano oggetti di consumo, quelle degli anni '50 iniziavano già a diventare delle rarità. Cominciava allora la caccia ai veicoli rottamati, gli appassionati si sguinzagliavano alla ricerca di mezzi da ripristinare e riportare agli antichi splendori.
Si sviluppò l'attenzione ai vari modelli e le serie in cui erano stati costruiti, tutti i particolari e le modifiche intervenute nel corso della produzione. C'erano le Vespa più rare perché costruite in pochi esemplari e solo per un breve periodo, altre invece erano state prodotte per molti anni ma con svariate modifiche. Il gruppo degli intenditori si accresceva e si andava alimentando una passione vera e propria. Intanto, la "vecchia signora", la cara Vespa d'Epoca, cominciava già a rappresentare una testimonianza unica di un mezzo con l'anima.
Alla fine degli anni '70, la Vespa era già una testimonianza di un'epoca, simbolo di stile e di vita spensierata. In pieno boom economico, nell'era dell'usa e getta, alcuni cominciavano a conservare gli oggetti del passato. Il 7 dicembre 1980 in occasione del Congresso del Vespa Club d'Italia a Legnago, nacque il Registro Storico Vespa. Suo scopo principale era, ed è tuttora, quello di tutelare e diffondere la conservazione ed il restauro delle Vespa d'epoca.
Il Registro Storico Vespa, uno dei primi registri di Marca delle due ruote, anticipò i tempi perché si costituì all'inizio dì quello che sarebbe stato poi il boom del collezionismo Vespa, dando il via a tante successive iniziative in questo campo.
Apprezzato da parecchie istituzioni di questo settore, il Registro è sempre stato caratterizzato dalla reciproca collaborazione tra gli appassionati di collezionismo.
Primo Conservatore, il milanese Mario Carini (in foto al centro), figura importante del Vespismo Italiano, comprese presto quanto importante fosse per la storia motociclistica la conservazione dei mezzi. Anche l'attuale Conservatore, Luigi Frisinghelli (in foto a destra) è un esperto collezionista e da sempre un profondo conoscitore del settore.
Durante i primi anni fu difficoltoso mettere in movimento un settore allora sconosciuto. Gli stessi promotori non avevano la conoscenza di chi avesse conservato le Vespa d'Epoca ma operavano per tutelare il patrimonio di informazioni tecniche, storiche e di costume legate all'esistenza della Vespa, avendo le competenze per far conoscere i metodi di conservazione delle Vespa Storiche. La prima "uscita" o presentazione ufficiale del Registro Storico Vespa, fu all'Eurovespa di San Vincenzo. Era l'estate del 1981. Le prime Vespa d'Epoca presentate in occasione di questa manifestazione, fecero parlare di sé, soprattutto sulle pagine dei giornali. L'attenzione suscitata nei Vespisti fu notevole già da quella prima occasione. Chi aveva una Vespa d'Epoca adesso cominciava a pensare a come renderla conforme al modello originale. Il Registro era sempre presente anche alle mostre scambio, oltre che ai vari raduni con un suo stand. Una presenza molto significativa fu quella al grande Eurovespa di Verona, in cui il Registro poteva usufruire di un'area specifica a lui dedicata, per raccogliere gli appassionati da tutta Italia e dall'estero.
Nel 1985 il passaggio di consegne tra Mario Carini e il nuovo Conservatore Luigi Frisinghelli, anche se Carini rimane alla commissione tecnica come commissario delegato esperto. La prima uscita di Luigi Frisinghelli è in Val d'Aosta, in occasione del Vespa Raid di Saint Vincent. Nel 1986 la prima uscita all'estero in occasione dell'Eurovespa di Barcellona.
Nel 1986 a San Vincenzo, sulla stessa piazza che aveva visto l'esordio delle prime Vespa d'Epoca, si assiste alla passerella di Vespa d'Epoca, accompagnate da modelle vestite in modo conforme all'età della Vespa. L'esordio della Passerella ufficiale, una struttura mobile, facilmente trasportabile, fu sul lungomare di Castiglione della Pescaia che, nel 1987, tenne a battesimo il primo raduno con presentazione ufficiale di Vespa d'Epoca.
Fu un'idea innovativa, che fu adottata da allora in poi anche nei raduni successivi: con o senza modelle, la passerella delle Vespa d'Epoca andava per la maggiore. Nello stesso anno la commissione si apprestava ad omologare le sue prime Vespa.
Nell'ottobre dello stesso anno a Grottaferrata, sui castelli romani, e nella primavera dell'anno successivo a Marina di Pietrasanta, si poteva ammirare nella passeggiata una bella mostra di Vespa d'Epoca venute da tutta Italia. Insieme al Vespa Club Roma, lo stand del Registro Storico Vespa era presente alla mostra della moto presso il Velodromo dal 1988 p er 8 edizioni consecutive.
L'edizione 1992 della Fiera di Padova era dedicata alla Vespa: la retrospettiva presentava circa 90 Vespa, quasi tutti i modelli prodotti, insieme a una mostra fotografico-documentaria.
In questi ultimi anni hanno cominciato a fiorire delle manifestazioni storico-agonistiche, che richiamano alcune classiche del Vespismo del passato, come le rievocazioni storiche della "1000 chilometri" di Noventa Vicentina, quelle delle regolarità di Rovereto, San Vincenzo, Castelfranco Emilia e Capena. Inoltre, ormai da diversi anni il Registro Storico Vespa partecipa ad una delle classiche del motociclismo internazionale, la "Trento-Bondone". Anche i "revival di gimkana", corsa tassativamente con Vespa ante 1963, vive da alcuni anni nel calendario nazionale vespistico. Il "palco itinerante" del Registro Storico Vespa viaggia in tutta Italia, la sua presenza è sempre stata costante come la risonanza data dai mass media.
Le prime attività organizzate dal Registro furono manifestazioni vespistiche o specializzate, mostre ed esposizioni in occasione di eventi particolari, passerelle d'eleganza riservate alle sole Vespa d'Epoca, tutti avvenimenti che contribuirono non solo a far crescere l'interesse per le Vespa d'annata, ma anche a far incontrare gli appassionati per scambiarsi tutte quelle notizie utili a chi avesse voluto cimentarsi con il restauro o la conservazione di un mezzo. L'attività del Registro Storico è cresciuta di anno in anno in Italia e all'estero, tanto che nel 1987 è nata una manifestazione apposita denominata "Raduno Internazionale Registro Storico Vespa".
Il Registro Storico Vespa opera attraverso la Commissione Tecnica Nazionale, nata a Bologna nel maggio del 1986. Il compito fondamentale della Commissione è quello di fornire gli attestati di omologazione alle Vespa. I modelli iscrivibili sono quelli costruiti dalla Piaggio dal 1946 al 1981.
La Commissione, che si riunisce almeno una volta all'anno, è composta da Luigi Frisinghelli, Presidente e Conservatore del Registro Storico, dal Segretario Roberto Leardi e da sei Commissari esperti: Uldiano Acquafresca (San Vincenzo), Umberto D'Ambrosi (Schio - VI), Luigi Bertaso (Verona), Giorgio Notari (Grosseto), Carlo Ruggero (Noventa Vicentina - VI), Giuseppe Stefanelli (Pontedera - PI). Attualmente vengono rilasciati tre tipi diversi di omologazione. Se il veicolo è restaurato o conservato in modo perfetto e corrisponde alle caratteristiche originarie, la valutazione è "Ottimo" e viene assegnata la targa d'oro di I categoria.
Se il restauro presenta alcune imperfezioni la valutazione è "Buono" e la targa di II categoria è d'argento. La III categoria, con targa di bronzo, viene assegnata ai veicoli con notevoli imperfezioni. I difetti sono annotati sul libretto di omologazione, rilasciato insieme all'omologazione. Per ottenere il passaggio di categoria occorre provvedere alla sistemazione del mezzo e poi sottoporlo di nuovo al giudizio della Commissione di Omologazione.
Il collezionismo Vespa è presente anche a livello internazionale grazie al coordinamento di Luigi Frisinghelli che gestisce i Registri Internazionali che attualmente sono operativi in Germania, Austria, Svizzera ed in Francia. La speranza è che in non molto tempo si riescano a raggiungere i risultati italiani: 500 Vespa omologate in 13 anni di attività.